Ricordo la nonna Giuditta come una nonna distinta, dolce ed affettuosa, con i capelli bianchi, vestita sempre di nero, che abitava in casa Bertolotti a Molina di Ledro. Aveva una stanza tutta per sé, con la compagnia di un gatto vecchio e spelacchiato, senza un occhio che era il suo fedele compagno.
Nella stanza, oltre al letto e ad una grande stufa, la nonna aveva la macchina da cucire, probabilmente, come tutte le nonne, si occupava di riparare ed aggiustare indumenti, biancheria..
Quando si arrivava a Molina per le vacanze estive la prima persona che noi bambini andavamo a salutare era la nonna Giuditta; si passava poi a dire ciao allo zio Tullio e allo zio Elio che abitavano nella stessa casa. Quest’ultimo ci consegnava le chiavi del portone di casa Zecchini e così ufficialmente iniziavano le vacanze sotto la tutela di Stefania,
La nonna Giuditta Piva era nata a Molina di Ledro nel 1868. Il padre Giacomo fu primo maestro di Posta dell’Imperial Regio Ufficio Postale di Molina, situato in un locale della casa Piva (Scarpazu), oggi casa Rizzardi. La nonna aveva tre sorelle Marieta, Maria Maddalena e Gioseffa. Quest’ultima alla morte del padre Giacomo si prese carico dell’ufficio postale di Molina. Gioseffa aveva sposato Giuseppe Zecchini, fratello di Emilio, padre di nonno Mario. C’è quindi una stretta parentela tra le famiglie Piva e Zecchini: nonna Elda era cugina di Valeria e Dario, figli di Giuseffa, e noi fratelli abbiamo continuato questo rapporto di amicizia e di affetto anche con i figli di zia Valeria Carlo, Rosanna e Alberta.
Nel 1895 nonna Giuditta sposò Germano Bertolotti (1867-1940) di Tiarno di Sopra. Hanno avuto 13 figli, molti morti in giovane età, ed un’unica figlia femmina, la mia mamma Elda.
Nonno Germano, che io non ho conosciuto, era un bell’uomo, alto e robusto, con folti baffi alla moda del tempo. Era un bravo ebanista che aveva studiato nelle scuole austriache. Si interessava di disegno, di fotografia, di apicoltura. A Tiarno aveva un laboratorio di falegname, costruiva mobili raffinati (a Molina in casa Zecchini ci sono molti mobili costruiti dal nonno per la figlia Elda che dimostrano tutta la sua abilità di artigiano). Si interessò anche di “politica”, e per un breve periodo di tempo occupò un incarico nella comunità.
Nel 1915 come tanti ledrensi, anche la famiglia Bertolotti fu mandata in esilio a Shwaz in Austria. Nonna Giuditta partì da Molina con i figli Elda, Gino ed Elio (Arturo, Tullio e Lino erano arruolati nell’esercito astro-ungarico).
Dopo la guerra ed il rientro nonno Germano si trasferì a Riva del Garda con la famiglia, ma successivamente su desiderio di nonna Giuditta acquistò a Molina alcune “fusine” che trasformò in laboratorio; acquistò una casa dove andò ad abitare con tutta la famiglia. Questa casa, ora ristrutturata, appartiene Alfio, figlio dello zio Elio.
zia Camilla
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